Vorrei

5/07/2017

Seduta sulla sponda di questa spiaggia lontana,
guardo l'orizzonte perdersi fino a dove il mio sguardo arriva.
E' quella sensazione di essere in bilico,
minuscola in tutto quello spazio vuoto,
che mi si smuove dentro come mare in tempesta.
Onde che si infrangono su sponde lontane,
inesplorate e nemiche.
Vorrei poter rinascere ad ogni respiro,
cancellare gli errori scritti sulla rena.
Vorrei poter trascinarti lontano,
cullare dolcemente,
accarezzare i capelli con amore.
Vorrei erodere le tue paure,
sollevarti dalle tristezze,
darti la forza di lambire i più alti scogli della vita.
Vorrei essere come quei marosi che non hanno paura di nulla,
si innalzano orgogliosi oltre alle barriere che ci costruiamo.
Vorrei farti ridere a crepapelle come i bambini sulla spiaggia,
di quelle risate che ti sembra di morire.
Vorrei essere la superficie liscia nella quale ti specchi per riconoscerti,
quella che ti calma quando ti manca il respiro.
Vorrei essere il mare in cui anneghi per amore,
dentro di me, nel mio più profondo.

Seduta sulla sponda penso parole di amore,
quello che pensavo di provare e che vedo lontano,
piccolo faro nelle notti di tempesta,
speranza di salvezza, di redenzione.
Dove siamo?
Siamo già annegati?
O ci siamo persi tra i passanti distratti,
frenetici nelle nostre vite vuote, sempre di corsa.
Mi manca la mia solitudine scelta,
quella pensierosa e dolente di chi si concede il lusso di guardarsi dentro.
E' forse per questo che non ti vedo più?
Eppure vorrei così tanto essere il tuo orizzonte,
il tuo tutto come avevamo sempre progettato.
Non riesco a muovermi.
Sono sopraffatta da tanta apatia.
L'infinito che ho sempre tanto amato,
ora mi sembra un orribile presagio del nulla.
La rinascita che tanto immaginavo,
solo la morte violenta su sabbia fine.
Non c'è più niente dei ricordi di noi.

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